Le luci si accendono su Mark Rothko (Bob Ari) nel suo studio di Bowery mentre si sta preparando a lavorare al suo incarico per l’importante Seagrams Building. Ha accettato l’offerta di creare un paesaggio visivo per il ristorante Four Seasons che sia, come l’edificio stesso, il più lungimirante e moderno. Rothko è un pittore brillante ed un uomo collerico e subito sentiamo una porta aprirsi fuori scena. Un giovane, un uomo con il completo, arriva per il suo primo giorno di lavoro. Ken (Randy Harrison) è il nuovo assistente di Rothko e, pur riconoscendo l’abilità dell’artista, inizialmente non è preparato all’attacco brusco alla sua psiche che inizia ancora prima che un “ciao” venga pronunciato. Questa fase è velocemente ben impostata per prepararci a quello che sta per avvenire.
Il regista Anders Cato, il cui lavoro per GSP include “DOUBT” e, più recentemente “CIRCLE MIRROR TRANSFORMATION”, ha impostato questo intenso ed infuocato gioiello proprio come se fosse un pezzo musicale. Ci sono diversi movimenti che esprimono chiaramente gli aspetti di Rothko, il suo rapporto con l’arte e con le persone che lo circondano compreso l’inspirato ed ignorante Ken. Scott Kelian, il tecnico del suono, ha composto musiche originali per incrementare le scene così come ha incluso anche pezzi classici per Rothko e un pezzo di Chet Backer per Ken e che caratterizzano questa produzione. Quindi se avete visto “Red” prima, non avete visto però questa tonalità.
La musica sembra sgorgare da un piccolo giradischi nell’angolo in basso a sinistra dello studio. E’ leggermente ironico che un pittore talmente innovativo come Rothko possa gioire per una musica appartenente ad un era così classica e romantica durante la quale la pittura era molto più rappresentativa. E’ vero che i suoi primi dipinti erano in uno stile rappresentativo, ma il suo lavoro ha poi intrapreso un percorso attraverso la fase El Greco di tipo quasi moderno, con i suoi quadri metropolitani degli anni 30/40, prima di passare attraverso una visione Miro-esca, a metà degli anni 40, per evolversi poi nel suo stile di espressionismo astratto. Orgoglioso come era del poter cambiare il punto di vista delle persone sull’arte, diventa evidente che è invece meno affezionato all’idea di venir lui stesso sconfitto, anche se lui una volta conquistò il Fauvismo e gli artisti dei primi anni 20 del secolo.
Il Rothko di Ari è un burbero orso russo che è pungente e robusto all’esterno per nascondere il suo cuore morbido e tenero. Sputando filosofia mentre si lamenta del mondo, Rothko risulta chiaramente un uomo istruito con qualche cosa che gli rode dentro. Lo sbattere della porta dello studio suona a volte come la detonazione di uno sparo, e considerando che Rothko pose fine alla sua vita con un colpo di rasoio 10 anni più tardi il periodo preso in considerazione da questo spettacolo, questo dà la sensazione di un presentimento.La creatività, l’intensità ed un occhio puntato al carattere creano interazioni interessanti, mentre vediamo gli strati di Rothko chiaramente come in un libro di anatomia.
Al loro primo incontro Ken viene tormentato con domande che sembrano colpi di frusta. Harrison subisce queste domande come fossero colpi fisici. Non c’è un preambolo: Rothko si affretta a modellare questo giovane nell’assistente di cui ha bisogno. Il Ken di Harrison si impegna per decifrare il maestro mentre compie il suo lavoro di supporto che permette alla creatività di Rothko di vibrare. Ken si rende conto che sta prendendo lezioni di vita e che sta imparando molto di più che dipingere. Comincia la sua carriera nello studio di Rothko come suo alunno, ma nel corso del tempo diventa uno studente audace e capace di reagire al suo mentore. Invece di licenziarlo Rothko dice a Ken che ha finalmente iniziato ad esistere.
Come in una Partita di Bach ci sono diversi ritmi in ogni sezione, danze diverse che condividono lo stesso tempo. Le selezioni musicali che accompagnano queste sezioni a volte diventano come un altro personaggio. Questo personaggio fornisce un’illuminazione supplementare a questi uomini e riesce a tirar fuori la venatura in ognuno di loro. Si tratta di una produzione ricca, passionale e suggestiva come il suo titolo, e va assolutamente vista.