Nell'opera "Red", il pittore Mark Rothko sembra una di quelle persone intelligenti che potresti adorare da lontano, ma che non vorresti mai arrivare a conoscere troppo bene. Uno dei suoi aculei potrebbe colpire troppo vicino casa.
La nuova energica produzione di "Red" al George Street Playhouse ci ricorda quale formidabile presenza Rothko sia stato. "A tutti piace tutto in questi giorni" si lamenta "dov'è la capacità critica?". E parliamo di un’opera ambientata alla fine degli anni '50. Chi può dire cosa avrebbe pensato della situazione all'inizio del 21° secolo?
Si tratta di un’opera incentrata su due uomini, un atto e una scena, ma è tutt'altro che tranquilla. Quando Rothko ha un parere, lo esprime ruggendo "Viviamo sotto la tirannia del tempo" dice (questo tanto per riassumere) "La Natura non funziona per me, la luce non è buona" dichiara. (Va bene, questa sembra una scusa). L'oggetto- o forse la vittima -delle sue dichiarazioni è il suo nuovo assistente, Ken (Randy Harrison).
Rothko tiene disperatamente ai suoi lavori. Ad un certo punto dice a Ken che vendere un quadro è come "inviare un bambino cieco in una stanza piena di lamette". Tuttavia, accetta di dipingere dei murales per un grande ristorante di New York, il Four Seasons (che, in realtà, ha aperto nel 1959). Pioniere dell'Espressionismo Astratto, è, come molti (o forse tutti) gli artisti, sprezzante delle persone che comprano l'arte per intonarla al proprio divano, ma assume questo incarico commerciale con grandi speranze- e per $35.000, in un momento in cui tale cifra permetteva l'acquisto di un paio di belle case.
Quando l'opera è andata in scena a Broadway nel 2010, con Alfred Molina che interpretava Rothko e Eddie Redmayne nei panni dell'assistente, l'impatto fu feroce e profondamente sentito. Nella sua recensione per il New York Times, Ben Brantley ha detto di Mr Molina che "gli occhi di questo Rothko esprimono la possessività di un amante ossessivo e uno scintillìo di perplessità, come una febbre.
Non riconosciamo esattamente questo nella produzione del George Street, ma Bob Ari è credibile nei panni di Rothko e gli conferisce un'arrogante autorità. Non c'è da stupirsi se, con il suo contegno da "bruto" in abito elegante, era un possibile candidato per il ruolo di Richard M. Nixon nella produzione di Broadway "Frost/Nixon".
Harrison, che interpreta l'innocente (in un primo momento) giovane assistente di Rothko, è meglio conosciuto al pubblico televisivo come l'innocente (in un primo momento) ingenuo uomo nella serie della Showtime "Queer as Folk". Sul palco riesce a cogliere lo sviluppo più significativo di Ken: tirar fuori la voce e scambiarsi emotivamente di posto col Rothko di Ari. Ma in una recente performance, l'unico momento in cui la platea è stata completamente silenziosa e attenta, è stato durante la rivelazione di Harrison riguardante il trauma occorso nella prima infanzia del suo personaggio.
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Scritta da Anita Gates - Tradotta da Silvia - Redatta da Marcy