La Dodicesima Notte dello Shakespeare Theatre Company’s “Free-For-All” presenta Shakespeare come visto attraverso specchi rosati, evanescente come una sera d'estate, sciocco, insensato e dolce, in breve una
commedia, creata per farci ridere e sbuffare e infine farci andare a casa felici.
La trama complessa e stravagante può essere riassunta in un paragrafo: Viola (Christina Pumariega), caduta in mare durante un naufragio, approda sulle spiagge dell'Illyria. Separata dal suo amato fratello Sebastian (Randy Harrison), che lei crede morto affogato, decide di travestirsi da uomo ed entrare al servizio del Duca Orsino (Gregory Woodall).
Il duca sta cercando di corteggiare Lady Olivia (Sarah Agnew) ma non è un'impresa facile: Olivia ha giurato di mantenere per sette anni il lutto per la morte di suo fratello e non è intenzionata ad accettare corteggiamenti da parte di nessuno per tutto quel periodo.
Ma tutto questo non ha distolto il suo ubriaco zio, Sir Toby Belch (Chuck Cooper), che porta con se il suo ridicolo amico Sir Andrew Aguecheek (Tom Story), dal vederlo come un possibile corteggiatore. Infatti l'intero seguito di Olivia,che include l'abile Maria (Nancy Robinette) e il sardonico buffone di corte Feste (Floyd King), è ragionevolmente indecente, il che infastidisce non poco il suo presuntuoso maggiordomo Malvolio (Philip Goodwin).
Orsino invia Viola, che nel frattempo ha adottato il nome di Cesario, come messaggero affinchè faccia pressioni su Olivia. Olivia, vedendo Cesario, se ne innamora immediatamente in quanto pensa che sia un lui.
Il tutto inorridisce Viola che, invano, e senza effetto, cerca di distogliere le attenzioni amorose di Olivia verso il Duca.
Nel frattempo Maria cospira con il seguito di Sir Toby per giocare un brutto scherzo a Malvolio: Maria scrive una lettera a nome di Olivia, copiando la sua calligrafia, esprimendo il suo amore per Malvolio, un amore che può essere reso ancora più forte se solo Malvolio stesso facesse una serie di cose piuttosto stupide e lascia poi la lettera affinchè egli la trovi.
Nel frattempo Sebastian, che non era affatto morto, approda in Illyria e se ne va in giro per la città venendo così scambiato per Viola, travestita da uomo nei panni di Cesario.
Alla fine Olivia lo vede e pensando che egli sia Cesario, lo stringe tra le sue braccia con la speranza di vincerne il suo amore, Sebastian la sorprende rispondendole gentilmente e nel giro di pochissimo tempo, credo avvenga quasi nello stesso momento, si sposano.
Potete facilmente indovinare come va a finire (oppure se non potete andate a vedere lo spettacolo, è gratuito e soddisferà la vostra curiosità).
Quelli di voi che hanno visto la produzione diretta da Rebecca Bayla Taichman nel 2008 rimarranno colpiti dal modo in cui il regista Alan Paul l'ha cambiata.
“La Dodicesima Notte” di Taichman era essenzialmente un dramma con momenti divertenti. Per esempio il Sir Toby della Taichman era un ubriaco scontroso, dall'aspetto sinistro e di mal'affare e il suo fido compagno Fabian (interpretato ora dal bravissimo J. Fred Shiffman) era un assiduo alcolista diretto verso una morte sicura. L'Olivia di Taichman era un'isterica innamorata delle sue emozioni più estreme. Anche Viola sembrava piuttosto instabile e le sue scene con Olivia avevano sempre carica esplosiva. Forse, in maniera più significativa, la Viola di Taichman non assomigliava affatto a Sebastian, il che rendeva l'errore di Olivia nel riconoscerlo, una sorta di cinico commento all'imprevedibilità dell'amore. Era divertente, a volte, chiassoso, ma comunque sostanziale.
Paul, un protegè della Taichman, mantiene gli elementi più suggestivi della produzione originale come per esempio la pioggia di petali di rosa e l'aspetto della casa di Orsino, scompigliata dal vento (Riccardo Hernandez è il curatore del set) ma offre molte novità.
Il Sir Toby di Cooper è un tipo amabile, fatuo ed esasperato; ed egli lo interpreta così come lo avrebbe fatto Jackie Gleason o anche W.C. Fields.
Ordisce ancora complotti ma non incute timore e sorprende osservare quanto questo abbassi la tensione. Cooper è un meraviglioso strumento per questo scopo; è un uomo molto divertente e rende simpatico il personaggio di Sir Toby, un'impresa non sempre facile. Fabian continua ad avere il suo momento da ubriaco ma al di fuori è sobrio e ragionevolmente responsabile. Paul ha dato al seguito di Olivia il permesso di andare oltre ed è quanto hanno fatto. Muovono le braccia (in particolar modo Sir Toby e Malvolio), cantano e gridano e in genere si comportano come dei veri idioti. Nessuno sorpassa il limite come fa Story nel ruolo di Sir Andrew che corre, strilla e balla per tutto il palco, raggiungendo il top mentre guarda sognante Maria mentre ella entra nella stanza.
Non fraintendetemi, sono tutte cose molto divertenti e Story, da brillante attore comico qual'è, ne esceperfettamente. Ma non c'è senso del pericolo: noi siamo in ogni momento consapevoli che le persone nella vita reale non si comportano così.
Per la sua trama principale Paul trattiene i suoi attori da dove li aveva posti Taichman. L'Olivia di Agnew non è isterica. Anzi, è una donna che è abituata ad agire per conto proprio e quando vede "Cesario" è determinata ad averlo. E' inflessibile ma mai fuori controllo e le reazioni di Viola nei suoi confronti sono in qualche modo come quelle di un topo alla presenza di un boa constrictor. Se c'è qualcuno che in questa produzione sembra isterico quello è Orsino che ha la testa tra le nuvole per Olivia senza neanche conoscerla bene.
In Pumariega ed Harrison, Paul ha trovato due attori che si assomigliano tra di loro in maniera piuttosto significativa e dopo averli vestiti e truccati in maniera identica (Miranda Hoffman ha disegnato i costumi) si riesce a credere che qualcuno li possa scambiare al primo sguardo. Harrison parla con una voce mascolina alla sua massima estensione (Ursula Mayer è la voice coach) per accentuarne la differenza.
Questo ovviamente non spiega come Olivia possa innamorarsi di un ragazzo la cui voce lo avvicina di più a un ragazzino non ancora adolescente ma ci rende più facile sospendere la nostra incredulità.(Stranamente lo spettacolo apre con la risolutezza di Olvia nel travestirsi da Eunuco ma non c'è ulteriore menzione di questo piano che avrebbe potuto distruggere tutto.)
Poche parole riguardo Feste: Shakespeare lo scrisse come una sorta di buffone depresso, un uomo che ha conosciuto tristezza e solitudine. Nella versione cinematografica Ben Kingsley lo interpreta come una sorta di anti-buffone, un buco nero carico di emozioni ma con un cuore di ghiaccio. King, uno degli attori più generosi della scena di Washington, non fa questo ma dà a Feste un'aurea di malinconia che ci ricorda, come anche attraverso questa gioia maniaca e a lungo sudata, possiamo trovare una tristezza di fondo.
Gli elementi tecnici del Teatro di Shakespeare sono tra i migliori in giro e sono tutti presenti qui dai momenti iniziali in cui Viola è sospesa a mezz'aria davanti a uno sfondo verde così che possiamo vederla nuotare per sfuggire al suo destino, attraverso la pioggia di petali di rosa e con i graziosi ballerini che si muovono fuori e dentro la scena nei momenti cruciali, fino ai momenti finali quando Feste, solo sul palco, canta un lamento ossessivo. Tra gli elementi migliori c'è da citare il sonoro di Martin Desjardens, una bellissima musica originale che tra le altre cose permette allo spettacolo di mettere in evidenza la forte voce da cantante di King.
La Dodicesima Notte di Alan Paul non è un lavoro delicato, si assicurerà che cogliate la battuta, ma va bene così, specialmente quando viene fatto per il teatro di Shakespeare gratuito per tutti. Come ho detto prima, il “Free for all “è il posto migliore per chi è nuovo alle opere di Shakespeare sia che lo amiate o no. Potete inoltre vedere,con ilcosto del biglietto di una semplice corsa in metro, Shakespeare recitato da attori di rilievo usando valori di produzione impeccabili. E se non vi piace,potete cancellarlo dalla vostra lista sapendo che non amerete mai Shakespeare. Ma se vi piaceinizierete a conoscere il lavoro del miglior scrittore in lingua inglese e non solo.
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Tradotta da Francesca - Redatta da Marcy