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La professione di Mrs Warren di George Bernard Shaw diretto da Anders Cato

Domenica 19 agosto 2007

Di: J. Peter Bergman
Fonte: berkshirebrightfocus
Tradotta da: Monia
Redatta da: Marcy
"Che Dio ci aiuti se tutti pretendono di fare la cosa giusta”

Lo scrittore George Bernard Shaw, ha creato un universo in cui, tutti vorrebbero essere socialisti e nessuno vorrebbe essere sopraffatto dal potere esercitato dal capitalismo; c’è però tristemente da sottolineare, che questo sarebbe un mondo in cui nessuna delle commedie di Shaw esisterebbe.

“La Professione della Signora Warren”, un lavoro scritto nel 1893 ma che non è stato prodotto fino a che la New Haven Edizioni non lo ha messo in programma nel 1905, tratta proprio della controversia fra Socialismo e Capitalismo, alla quale (Shaw) era estremamente appassionato. Ne “Il Manuale del Rivoluzionario”, sotto il titolo Educazione, Shaw scrive :”I bambini ben educati sono quelli che hanno visto i loro genitori per quello che realmente sono. L ‘ ipocrisia non rientra fra i doveri più importanti dei genitori.” Questa potrebbe essere la tesi da lui sostenuta in questa commedia, che in questo momento viene eseguita al Festival del Teatro del/di Berkshire.

Il capitalismo è quello che Kitty Warren è, e capitalistico è quello che fa; coloro che lavorano avendo come fine ultimo solo ed esclusivamente il proprio guadagno personale, sono senza alcun dubbio delle prostitute. Kitty è una prostituta di successo, una di quelle che è proprietaria di “case” in tre capitali Europee.
Pertanto, lei è un capitalista di successo; sua figlia Vivie è una donna d’ affari, dura e diretta, è anche lei una capitalista, ma del tipo che gode del meglio del mondo degli uomini in un ambiente femminile. Lei è un’ Amazzone, una guerriera. Là dove la madre fa uso di una volgare femminilità per guadagnare potere, la figlia applica una filosofia mascolina del lavoro e del senso dell’ onore per fare le stesse cose. La sua totale mancanza di comprensione per la storia della madre e il suo totale disprezzo per le emozioni che la madre esprime fanno di lei un eroina decisamente antipatica. Sembra proprio che Shaw voglia che noi spettatori giudichiamo la figlia con la stessa durezza che lei riserva a sua madre. L’ autore vorrebbe che noi capissimo che l’ etica capitalista, non importa in che modo si esprima o come venga utilizzata, è sempre sbagliata.

I sei personaggi della commedia sono degli inquieti rappresentati del genere umano. Vivie è amata da Frank Gardener, un giovane uomo senza spina dorsale e privo di alcun mezzo di sostentamento; questo personaggio torna a vivere con i genitori da quando il lavoro e l’ educazione sembrano giocare un ruolo veramente esiguo nella sua visione delle cose e nel suo futuro. Vorrebbe sposare Vivie, la cui madre è benestante e vive senza ritagli di coupons. Il padre del ragazzo, un ministro di culto anglicano, non nutre nessun interesse nei confronti del matrimonio del figlio fino a che non realizza che le sue giovanili avventure con una prostituta potrebbero produrre degli effetti disastrosi sul presente. La sua moralità, un problema costante con Shaw, è falsa, falsa più di formalismi che di priorità.

Sir George Crofts, un amico, e probabilmente un amante di Kitty Warren, è un nobil uomo senza alcuno scrupolo morale. E’ il suo socio in affari, il suo protettore; è il proprietario delle case che Kitty gestisce, visto che nel XIX secolo in Europa avere delle proprietà per una donna era una cosa disdicevole. Sir George nutre anche una passione carnale nei confronti della figlia della sua amante e fa una disgustosa rappresentazione di se stesso nel tentativo di avvicinare Vivie. Poi c’è Praed, un amico e ammiratore di Kitty, che potrebbe o non potrebbe essere del tutto consapevole del suo lavoro e del suo potere; è artita, architetto e anarchico, secondo la definizione che lui stesso da di se. Un uomo dalle tre-A, che conosce tutti quelli coinvolti nella vita di Vivie che è diventata un’ arena pubblica, è l’ anima della commedia e è un’ anima corrotta.

Le due donne che interpretano le Warren sono attrici notevoli e potenti, ammirate molto per questo loro lavoro. Lisa Banes è Kitty e Xanthe Elbrick interpreta sua figlia Vivie. Le scene insieme sono elettrizzanti e appena un po’ spaventose, come se le due attrici lanciassero in alto i loro intelletti e le loro emozioni quasi fossero stelle che coabitano nelle stesse orbite. Dal loro primo bacio nel Primo Atto, uno sconvolto e secco saluto, è chiaro che nessuna delle due donne ha nella storia una relazione così turbata. La denuncia finale di Kitty nei confronti della figlia è una cosa terribile cui assistere nel corpo così dinamico, nei gesti, nella voce e nelle mani della Banes. Gli ultimi momenti da sola di Vivie sono devastanti, qui vediamo i danni di un’ infanzia e un’ adolescenza convergerle sul viso mentre muove delle carte nello sforzo di ristabilire la propria compiacenza. Entrambe le donne sono semplicemente brillanti nei loro ruoli e noi finiamo con l’ avere in antipatia entrambi e personaggi.

Walter Hudson è Croft. L’ attore trasforma la detestabilità in una forma d’ arte. Come la sua più giovane controparte, Frank, Randy Harrison aggiunge mancanza di untuosità ad un giovane amore che potrebbe diventare imbattuto. Poche cose possono piacere di quest’ uomo fatta eccezione per il suo bell’ aspetto. Harrison ha queste qualità e le sa usare bene; riesce a trasformare la passione fisica in qualcosa di delicato ed emozionale, e riesce poi a trasformare queste cose nell’ emozione meno piacevole che possa esserci. Gli perdoniamo il suo sfortunato tentativo di imitare l’ accento Inglese grazie al ritratto del per saggio che lui riesce a dipingere.

Mark Nelson è un buon Praed. Ci potrebbe quasi piacere se capissimo con certezza che non è stato altro che lo zimbello dei capricci di Kitty, ma non avremo mai la certezza su chi è lui veramente o su che funzione potrebbe realmente svolgere nella vita di lei. Nelson interpreta l’ ambiguità con grande sicurezza morale, è questo, di per sé, è arte.

Il lavoro più raffinato è quello di Stephen Temperley, che interpreta Samuel Gardener. Nessuno interprete facce sorprese e voltafaccia come Temperley.
Si presenta allo spettatore come un uomo torturato sotto tutti i punti di vista. Quando commenta le posizioni morali di sua moglie lo fa in maniera talmente sardonica da tradire la mancanza di comprensione del personaggio nei confronti della propria professione e ci fa credere nella sua sincerità. Un’ adorabile comico antagonista per gli altri (personaggi), con il suo senso morale da classe media, come vediamo e sentiamo dall’ interpretazione di Temperley, questo è esattamente quello che Shaw avrebbe elaborato negli ultimi tempi della sua carriera. Anders Cato ha fatto un notevole lavoro nel presentare tutte queste tensioni dal terzo più importante lavoro di Shaw sul palco del BTF. Evidenzia la commedia nelle battute con semplicità e spinge fuori lentamente ma con fermezza l’ odiosa drammaticità della situazione, trasportandoci con facilità ad uno stato di estremo disgusto. Il talento di Cato si spinge oltre e (il regista) non è solo un vigile addetto al traffico. Lui cerca di esplorare gli aspetti più reconditi lavorando con gli attori e con i personaggi e sembra capace di combinare elementi di entrambi nel risultato finale che abbiamo sul palco.

Non la commedia, ma la rappresentazione; non la filosofia ma la regia sono le componenti che dovrebbero attrarre il pubblico a vedere questo lavoro con cui termina la stagione principale di teatro al Festival di/del Berkshire. Ogni concetto dell’ opera di Shaw è stato perfettamente reso, nonostante siano state tagliate alcune battute che avrebbero potuto illuminare un po’ di più il pubblico sulle motivazioni che spingono i personaggi. Questo è un modo difficile per terminare una stagione ma data la storia di quest’ opera e il suo soggetto sono sicuramente una scelta migliore per una fine che per un inizio. Il BTF ha corso dei rischi quest’ estate e questo è uno di quelli più duri. Solo per questo merita una grande partecipazione di pubblico. E per questo meraviglioso cast di attori straordinari merita anche qualcosa di più.