Larry King: Stasera, Troppo bollente per la TV? “Queer as folk”, la serie più popolare della Showtime, appanna lo schermo. Non è un’altra “Ellen”. È sfavillante, brutale e controverso. E nonostante sia prodotto da gay e riguardi i gay, molti dei suoi attori sono etero. Abbiamo tutti gli attori protagonisti e loro risponderanno alle vostre chiamate e alle vostre critiche. La panoramica completa sullo show che sta suscitando un grande scalpore, tra poco al Larry King Live. Avrebbero dovuto essere con noi la settimana scorsa. E’ bello riaverli qui stasera. Stiamo per ricevere l’intero cast di “Queer as Folk” come nostri ospiti e un importante dibattito su questa serie.
[King solleva i giornali per mostrarli]
Larry King: Ora, ecco ciò di cui avevamo parlato, che è l’argomento principale della puntata di stasera. Se avete visto qualche rivista, ad esempio il New York Magazine con Randy Harrison, che sarà qui a momenti, sulla copertina… Tutte queste riviste uscite, eccetera, eccetera, normali, gay, etero hanno parlato di una serie televisiva. Questa serie è “Queer As Folk”, lo show di maggior successo della Showtime. Com’è? Ecco un esempio.
[Videoclip con le scene di “Queer as Folk”]
Justin: Non importa da quanto tempo stanno insieme, anche se per sempre,
non potranno mai farlo senza protezione.
Brian: Neanche noi.
Justin: Sì, ma potremmo se volessimo.
[Fine del videoclip]
Larry King: Iniziamo qui a Los Angeles con Peter Paige. Lui interpreta
Emmett Honeycutt, ed è gay dichiarato nella vita reale. In collegamento
da Miami c’è Sharon Gless, la conoscete molto bene. Lei interpreta
Debbie Novotny, la madre di Michael. Debbie sostiene in modo quasi opprimente
suo figlio gay. A New York c’é Gale Harold, che interpreta
Brian Kinney, un dirigente pubblicitario di successo, incorreggibile riguardo
ai suoi sentimenti. Ancora a New York c’è Randy Harrison,
che impersona Justin Taylor. Justin è un adolescente che perde
la sua verginità con Brain, più grande di lui. Ed ecco qui
a Los Angeles Hal Sparks che interpreta Michael Novotny, il figlio di
Sharon Gless. Michael è intelligente ma piuttosto ingenuo.
Gli unici due personaggi dello show che sono realmente gay sono Peter
Paige qui a Los Angeles e Randy Harrison in collegamento da New York.
Perché hai accettato questa parte, Peter?
PETER PAIGE: Sono sempre stato trascinato in progetti controversi e ho pensato che in questo c’era qualcosa di veramente eccitante, dinamico. Quel che penso abbia causato così tanta polemica attorno a questo show è la combinazione di avere come soggetto un gruppo di uomini e donne gay e dell’uso ostinato della sessualità come parte integrante della narrazione drammatica. E penso solo che questi elementi siano molto… molto umani.
Larry King: E’ vero.
PETER PAIGE: Sì è vero! Questo è esattamente il perché. Perché è vero.
Larry King: Quando hai fatto il tuo coming out?
PETER PAIGE: Ho cominciato quand’ero adolescente, è un processo che dura tutta la vita. Sai, lo sto vivendo tuttora, immagino.
Larry King: E Randy è l’unico altro gay dichiarato nello show. Perché hai accettato la parte?
RANDY: L’ho accettata perché l’ho avuta. (Risate) Sai, ero felicissimo di farla. Volevo lavorare. Mi ero appena diplomato ed era un modo grandioso di cominciare la mia carriera professionale.
Larry King: Hai avuto qualche dubbio nell’impersonare il tuo ruolo in questo modo?
RANDY: Veramente no. Cioè, ho sentito che la sessualità, specialmente nel caso di Justin, era davvero una parte importante per lo sviluppo del personaggio. Così, sai, non vedevo l’ora di farlo ed ero pronto a farlo.Larry King: Sharon Gless, come ti hanno coinvolta?
SHARON GLESS: Beh, uno dei miei amici mi ha passato di nascosto la sceneggiatura. Così ho chiamato la Showtime e ho chiesto se la parte era già stata assegnata. Loro dissero: “No, non è ancora stato preso nessuno” e io dissi: “Bene, mi piacerebbe avere la parte”. Quindi mi mandarono dai produttori e fu uno dei colloqui più divertenti che abbia mai fatto.
Larry King: Perché l’hai voluta?
SHARON GLESS: Perché ho sentito odor di guai e… volevo farne parte! Ah, ah!
Larry King: Ah, ah! Ti piacciono i guai.
SHARON GLESS: Sì... E infatti c’è un pochino di confusione attorno a questo show; ero sorpresa. Ma era molto scioccante, penetrante. Non avevo mai letto nulla del genere per la televisione e ci volevo essere.
Larry King: Peter Paige, passiamo a Peter. Precisiamolo per ognuno. Peter… che è un attore etero, giusto Peter?
HAL SPARKS: Hal…
PETER PAIGE: Lui è Hal…
Larry King: Scusatemi! Tu sei Peter. Hal, come attore eterosessuale, perché hai preso il ruolo di una persona gay?
HAL SPARKS: Beh la sceneggiatura era eccellente. E la parte era qualcosa che io potevo veramente sentire come se potessi risuonarci dentro e trovarne il cuore. E, francamente, ho sentito che molti degli altri attori avevano paura di farlo, sia gay che etero. Non avrebbero proprio preso molti dei ruoli che venivano offerti nello show. E ogni volta che posso essere la duecentesima scelta per qualcosa e avere davvero la parte… io ci sono!!! Ma a dire il vero è stato proprio questo, era come se gli altri non lo volessero fare. E ho sentito che era una cosa importante, storica. E mi sono sentito come se potessi davvero portarci qualcosa.
Larry King: Ti è piaciuta la sceneggiatura che hai ricevuto?
HAL SPARKS: Sì, sì. Era impressionante, molto perspicace.
Larry King: A New York, Gale Harold, che è anche lui etero. È una cosa che dobbiamo puntualizzare perché è insolito avere un tipo di programma che tratta modi di vita omosessuali, sia maschili che femminili, e che allo stesso tempo abbia tutti i partecipanti, tranne due, eterosessuali. Quindi, Gale, perché hai accettato?
GALE HAROLD: Perché era una parte molto interessante, impegnativa e irresistibile… Per queste ragioni all’inizio. E più ci pensavo e considerato quale sarebbe stato l’impatto che avrebbe avuto, intendo socialmente, era proprio una sfida non potevo davvero lasciar perdere, dovevo come minimo farne parte. E quando ho avuto il lavoro, l’ho preso.
Larry King: E’ stato difficile, Gale… E chiediamo anche ad Hal la stessa cosa, è stato difficile girare delle scene lontane dalla vostra natura, vale a dire, fare l’amore con un uomo?
GALE HAROLD: E’ stata una cosa nuova e diversa, ma non è stato… Non direi difficile, intendo, il coinvolgimento… Voglio direi che non è stata altro che una sfida. Cioè, questo è il personaggio che ho preso l’impegno di recitare e gran parte della sua persona, della sua personalità è la sua vita sessuale. Quindi ho dovuto essere coinvolto in questo, lo sapevo fin dalla volta in cui ho deciso di andare a fare il provino per la parte. Fa, appunto, parte del lavoro.
Larry King: In altre parole, è recitare.
GALE HAROLD: Certo, è recitare.
Larry King: Hal?
HAL SPARKS: Ho accettato la parte sapendo benissimo che cosa ci sarebbe stato richiesto. Nonostante ciò non ero necessariamente preparato in alcun modo per quel che avrei dovuto fare. E per me è difficile, non ho nessuno scrupolo a dirlo. Ma è una cosa che vale la pena fare. Nella mia vita ho fatto così tante cose difficili, ma sono cose importanti da fare.
Larry King: Voglio ascoltare le opinioni di tutti e voglio che tutti siano presentati e anche identificati… correttamente eh eh. Io sono Larry King. Questo show è un successo della Showtime, il più grande successo. Più tardi incontreremo i suoi produttori esecutivi e uno dei suoi critici. Non andate via.
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[Videoclip "Queer as Folk”, Serie 1, Episodio 1]
Michael: Ti porto a casa. Dove giro?
Brian: Lui viene con me.
Michael: Oh no, non viene con te.
Brian: Quiz, nessun suggerimento! Ecco la domanda: risposta multipla.
Vuoi venire a casa con me? A: sì; B: sì; o C: sì.
Tick, tick, tick, tempo scaduto. Giù le matite. Cosa dici?
Michael: Nessuna di quelle! Lui se ne torna a casa.
Justin: Vado con lui.
Brian: Bravo ragazzo! Hai preso 10+
[Fine del videoclip]
Larry King: Avete visto delle scene tratte da “Queer as Folk”, la serie più quotata e più ardita della Showtime, la premiata TV via cavo che si definisce con la frase “Nessun Limite”. E’ basata su una serie Inglese di grande successo dallo stesso titolo, “Queer as Folk”, incentrata su un gruppo di uomini e donne gay che vivono a Pittsburgh. “Queer as Folk” viene girata a Toronto. E’ ritornata per la sua seconda serie sulla Showtime a Gennaio, è la serie più popolare di questa emittente. Ora, sai, Peter, che ci sono molti gay che si lamentano del fatto che non gli piace il modo in cui questo stile di vita viene rappresentato. Come rispondi?
PETER PAIGE: Beh, penso che non guardino lo show. Credo che stiano solo rispondendo così alla stampa per il fatto che lo show sia… “Oh, è provocatorio!”. C’è molto sesso. Viene consumata della droga, il che è vero. La colonna portante di tutto è che è reale. Tutto questo è reale, succede, è così che vanno le cose.
Larry King: Questa è la vita degli omosessuali?
PETER PAIGE: La gente che si lamenta di queste cose non solo si vergogna della sua stessa vita, ma è anche furiosa perché stiamo rivelando dei segreti oppure va in cerca di una specie di… miglior passo avanti politicamente corretto, sai… una specie di programma alla “Cosby Show”, cosa che questo show non intende fare. Questo show vuole raccontare la storia delle vite di queste persone, in positivo e in negativo. E questo dà fastidio alla gente. Non mi scuso per questo.
Larry King: Sharon Gless, tu hai vinto un Emmy per ben due volte con “Cagney & Lacey”. Questo non è “Cagney & Lacey”.
SHARON GLESS: Ahahah! No.
Larry King: E’ proprio realismo quel che più viene messo in luce?
SHARON GLESS: Scusa Larry, cosa?
Larry King: Quel di cui stiamo parlando è che questa televisione è diventata più reale di prima?
SHARON GLESS: Più reale? Beh io spero che sia così. Spero di sì. Cioè, era proprio questo il successo di “Cagney e Lacey”, era molto reale, una prima visione per uno show come quello. E dico la stessa cosa per questo. Voglio dire, non puoi ottenere più realismo. Cioè è…
Larry King: Riesci a capire che cosa disturba la gente?
SHARON GLESS: Beh, dipende da che tipo di pubblico è. Immagino che ci sia… Sì, ad un certo pubblico disturba tutto ciò. Ma ad ognuno a cui ho detto di amarlo è stato perché… Odio questa espressione, si spinge fino al limite. Ma sta facendo il prossimo passo per mostrare la realtà della vita di questi ragazzi. Non riguarda tutti. Non riguarda tutti, ma solo la vita di questi giovani.
Larry King: Randy, sappiamo chi è il pubblico? Sappiamo chi lo guarda?
RANDY: Sai, è un pubblico numeroso, molte persone eterosessuali, molti adolescenti e anche molte persone gay. Penso che il fatto che lo show attragga così tanta gente di livelli così diversi sia una specie di attestazione della legittimità di tutto questo.
Larry King: Hal, sai se… Hai amici che lo guardano e che sono eterosessuali?
HAL SPARKS: Oh certo.
Larry King: E che dicono?
HAL SPARKS: Sì, sai, sono alcuni miei amici che sono orgogliosi di me per aver accettato la sfida e per aver fatto qualcosa che molte persono non avrebbero fatto.
Larry King: Nessuno ha protestato? Nessuno ti ha detto “che stai facendo”?
HAL SPARKS: No. Alcuni dei amici dicono: “Sai, non riesco a vedere quella parte. Devo saltarla.” Oppure: “Sai, la registro e faccio avanti veloce su quelle cose perché sono troppo forti per me.”, ma sono tutti d’accordo che la trama è appassionante. Il punto centrale dello show è il sesso ed è questo che la gente attacca continuamente, questo è il centro della questione. Ma se guardi lo show, in realtà riguarda le relazioni. E in molti modi, le rappresenta in modo sincero, in un modo che neanche la rappresentazione delle relazioni eterosessuali fa più. E’ diventato parte di un clichè. Così la prima volta che vedi della gente che discute argomenti reali, e l’ho già detto un sacco di volte, ma ho un dialogo nello show dove dico… dove il mio personaggio dice al suo ragazzo le stesse cose che la mia ex aveva detto a me. Capito? E questa è una posizione interessante da vivere come uomo, sai, e ci si adatta veramente provando questi sentimenti sinceri.
Larry King: Tu interpreti, Peter… Il personaggio che interpreti, a quanto ho capito, è palesemente dichiarato.
PETER PAIGE: Sì lo è davvero.
Larry King: È alla moda, si potrebbe quasi dire.
PETER PAIGE: Sì, si potrebbe dire così. I non lo farei, ma tu puoi! Eh eh.
Larry King: C’è pericolo di alimentare stereotipi o conosci persone così?
PETER PAIGE: Conosco gente come Emmett. Quel che penso che sia grandioso di Emmet è che lui è molto effeminato, è dichiarato, incorreggibilmente gay e si piace moltissimo così com’è. È per così dire uno che ha compreso di stare bene così, che tu la pensi così o meno non gli importa un granché. E penso che questa sia una cosa davvero rivoluzionaria da vedere in TV.
Larry King: Randy, come gay, il ruolo di Peter ti offende in qualche modo?
RANDY: Oh, assolutamente no. Per niente. È una cosa positiva anzi.
Larry King: Perché?
RANDY: Perché si può vedere qualcuno che è dichiarato esplicitamente e in maniere diverse. È tutto quello che la gente ritiene negativo nell’essere gay o tutto quello per cui la gente prende in giro l’omosessualità oppure il modo in cui considerano potenzialmente un comportamento omosessuale. E tu vedi qualcuno che si ama ed è amato da tutti quelli che lo circondano. E, sai, il pubblico lo adora. E proprio grandioso.
Larry King: Hal, lo sai che questo show potrebbe diventare molto polemico così come stanno le cose?
HAL SPARKS: Sì assolutamente.
Larry King: Nessun dubbio a riguardo?
HAL SPARKS: Nessun tipo di dubbio. Lo potresti dire dalla sceneggiatura iniziale, e essendo una persona dichiarata al mondo e consapevole di come stanno le cose attualmente. Questo show è importante perché ha spinto quel limite, e perciò non potrebbe… anche se la polemica non è logorroica. Sai non ci sono molti scontri tra noi e la morale della maggioranza che c’è tuttora. La vera polemica che c’è qui è tra la gente e i loro pregiudizi, la loro omofobia della quale non parlano chiaramente.
Larry King: Gale, hai qualche rimorso per aver accettato questa parte?
GALE HAROLD: No.
Larry King: Proprio nessuno.
GALE HAROLD: Proprio nessuno. Cioè, ho fatto un’esperienza splendida crescendo come attore, crescendo con i miei colleghi. Ho imparato e…
[Qualcuno bisbiglia a Gale: “Ti amo…”, probabilmente Randy Harrison]
Larry King: Cosa ti ha bisbigliato?
(Risate)
Larry King: Ok! Lo useremo come scusa. Ci prendiamo una pausa e torniamo subito. Prenderemo anche qualche telefonata. Alla fine dell’ora, altri membri del cast e dopo incontreremo i produttori e un critico di “Queer as Folk”. State vedendo il Larry King Live. Non andate via.
[Videoclip "Queer as Folk”, Serie 1, Episodio 15]
Dale: Qui si possono trovare molti piaceri, posti in cui avresti paura
anche solo a pensare di andarci. Io ti ci posso portare. Ma prima ti devi
arrendere a me completamente. Ti arrendi?
Ted: Sì, mi arrendo.
Dale: Signore. Mi chiamerai signore.
[Fine del videoclip]
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[Videoclip "Queer as Folk”, Serie 2, Episodio 9]
Debbie: Allora da quanto sei sieropositivo, Ben?
Michael: Mamma.
Debbie: Vorrei solo saperlo.
Ben: Va bene. Non ho problemi. Cinque anni.
Debbie: Qual’è il tuo numero di linfociti T?
Ben: Circa 600.
Debbie: Sei mai stato ricoverato?
Ben: No, non ancora, toccando ferro.
Debbie: Carica virale?
Ben: Impercettibile.
Debbie: Prendi il cocktail?
Ben: Anti-virali.
Michael: Che cazzo pensi di fare?
Debbie: Questa è a realtà, tesoro. E tu dovrai conviverci.
[Fine del videoclip]
Larry King: (Fischia) Randy, il tuo personaggio ha 17 anni, a quanto ho capito.
RANDY: Ora ne ha 19, però ha iniziato a 17, sì.
Larry King: Quando ne aveva 17 ci sono state delle critiche per questo, per il fatto che era un minorenne?
RANDY: Alcune, sì, ci sono state.
Larry King: Ti hanno dato fastidio?
RANDY: Non sul serio, perché accade tutte le volte. E, sai, ero felice di mandarlo in onda.
Larry King: Come abbiamo visto da quelle scene, Hal, il tuo ragazzo ha l’HIV.
HAL SPARKS: Sì. Michael quest’anno incontrerà un personaggio di nome Ben che è sieropositivo.
Larry King: Pensi che questo sensibilizzerà la gente?
HAL SPARKS: Assolutamente. Quando il primo episodio in cui lo incontro, e tutto il resto, venne trasmesso la prima volta, Michael non può dormire con lui e rompe con lui perché non riesce a gestire l’elemento dell’HIV in una relazione. E abbiamo avuto molte critiche per questo, la gente ci ha fatto picchetto. E quando poi alla fine hanno visto come andava avanti la storia e come questa relazione cresceva… Penso che abbia davvero aperto gli occhi di molte persone e sono veramente felice che questa storia sia balzata in primo piano.
Larry King: Peter, ci sono alcuni che dicono che Pittsburgh è stata una cattiva scelta come città… (Hal e Peter ridono) No, dicono che le comunità gay prevalgano più a San Francisco, a Houston che a Pittsburgh.
PETER PAIGE: Va bene. Sai, cioè, penso che dovresti parlare con i produttori di questo, ovviamente è stata una loro scelta, ma penso che sia quasi una città reale. È una città con persone reali che la gente dovrebbe avere come vicini.
Larry King: Proprio quel che si pensa sia Pittsburgh.
PETER PAIGE: Sì. Esattamente.
Larry King: Tacoma, Washington, pronto. Tacoma, ci sente?
Donna al telefono: Sono di Houston, Texas.
Larry King: Ok. Mi hanno detto Tacoma. Sono a cinque, ma ok, Houston, parli pure.
Donna al telefono: Volevo solo commentare lo show. Prima di tutto lo adoro, sono tutti grandiosi in questo show. Sono una donna afro-americana che ha affrontato la discriminazione nella sua vita ed bello vedere il modo in cui voi tutti avete superato tutto questo.
Larry King: Ha una domanda? Ha una domanda da fare, cara?
Donna al telefono: Beh, volevo solo fare un commento. Cioè, amo lo show, state facendo tutti un ottimo lavoro. Continuate così, cioè, voi avete aiutato me e la mia famiglia…
HAL SPARKS: Grazie mille.
Larry King: Grazie. Ne sentite molti di questi commenti?
PETER PAIGE: Noi facciamo così sul serio. Penso che l’universalità delle relazioni, penso, tocchi la gente. E, sai, etero, gay, gente di colore, spesso saltano su e dicono: “Ho capito! È come la mia relazione! Lo capisco.”
HAL SPARKS: Gran parte del nostro pubblico sono donne etero. E molte volte è perché vedono rappresentate emozioni che non vedono da nessun’altra parte.
Larry King: Gale, hai qualche timore che ciò ti possa marchiare in qualche modo tipo…: “Oh, quello è il tipo che fa “Queer As Folk!”?
GALE HAROLD: L’unica vera risposta che ho, sai questo mi viene chiesto spesso, è che io non vorrei mai lavorare con qualcuno che mi scritturerebbe basandosi su quel che sto facendo in questo lavoro. Cioè, siamo attori e vogliamo perfezionarci e vogliamo interpretare diversi ruoli. Quindi se sto per accettare una parte che è una sfida per me e che mi arricchisce come attore, se qualcuno mi etichettasse per questo motivo…so che è già successo, ma ritengo che siamo nel 2002 e spero che ormai siamo aldilà di tutto questo…
PETER PAIGE: Amen!
GALE HAROLD: ...Il mio obiettivo è di lavorare con persone come quelle con cui sto lavorando ora che hanno un interesse a portare avanti idee e questioni che, sai, sono importanti e parlare alla gente.
Larry King: Randy, come gay, vieni consultato da… a proposito gli scrittori sono gay?
RANDY: Alcuni di loro.
Larry King: Ok. Hanno mai chiesto la tua opinione con domande tipo: “Questa cosa succede?”
RANDY: No… Qualche volta, sì, qualche volta.
Larry King: No?
RANDY: No, non sempre! Cioè, penso che la gente sia abbastanza consapevole di quali siano le cose che accadono. Sai, nello show, è rappresentato un piccolissimo sottogruppo della comunità gay. Ma sai, molta gente che conosco e che guarda lo show sono consapevoli della realtà di queste situazioni o di queste relazioni.
Larry King: C’è mai stato un copione, Peter, su cui hai dovuto dire: “No, non succede in questo modo!”
PETER PAIGE: No. Ho visto alcuni copioni dove ho detto: “Sono in dubbio per questa cosa…” e impegnavamo i produttori in una grande discussione su quella cosa. Sono molto collaborativi e aprono veramente la strada. L’unica domanda che mi hanno fatto gli altri attori sullo show è stata: “Lo fai veramente così?” Eh, eh…
Larry King: E tu che hai risposto?
PETER PAIGE: Di più. (Risate)
Larry King: Sharon, so che non ti sei mai sottratta alla polemica. Ti aspettavi tutto quel che ha ricevuto questo show?
SHARON GLESS: Mi spiace, Larry. Non riesco a sentirti.
Larry King: Ti aspettavi la polemica che ha ricevuto questo show?
SHARON GLESS: Sì. Questa è una ragione per cui ho firmato, perché pensavo… Cioè, ero pronta allo scontro. Ma era questo che rendeva eccitante lo show per me, non c’è mai stato nulla come questo. Ho avuto delle difficoltà per la scena che avete appena visto, per la gente che mi scriveva e mi diceva per strada: “Come hai potuto?”.
Larry King: Sono conservatori, Hal, chi dice che stiamo elogiando uno stile di vita?
HAL SPARKS: Penso che la TV abbia l’opportunità di essere una finestra e che questo è ciò che è dentro in questa scatola. Ci sono molti stili di vita peggiori da glorificare di un ragazzo che si innamora di un uomo che ha l’HIV e continua questa relazione, o di un personaggio come Emmet che si innamora di un uomo molto più vecchio e ha una relazione veramente duratura con lui. Se è questo quel che incoraggiamo, allora bene.
PETER PAIGE: Sai, non sta glorificando nulla. Questi personaggi sono imperfetti. Loro lottano, hanno i loro problemi. E’ drammatico. Ecco cos’è.
SHARON GLESS: Sono persone vere.
Larry King: E’ un telefilm.
PETER PAIGE: Sì è un telefilm. Dire che stiamo glorificando qualcosa non penso sia esatto.
Larry King: Qualche sceneggiatura comincia ad avere a che fare con la Chiesa Cattolica?
[Hal e Peter sogghignano]
HAL SPARKS: Ragazzi, siamo stati davvero profetici dall'inizio alla fine. Sì qualcuno è indirizzato verso la Chiesa.
Larry King: Grazie mille a tutti voi. Ci fermiamo e incontriamo gli altri membri del cast, ce ne saranno altri quattro. Ringraziamo Peter Paige, Sharon Gless, Gale Harold, Randy Harrison e Hal Sparks, tutti della fantastica serie di “Queer as Folk”. Altri arriveranno e anche altre chiamate. Non andate via.
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[Videoclip "Queer as Folk”, Serie 1, Episodio 10]
Lindsay: Cos’è? Questa carta da diritto al portatore per
un anno a questa parte di prendersi cura del più bel bambino del
mondo.
Melanie: Ho fatto i conti.
Lindsay: Ma come?
Melanie: Non importa come. L’ho fatto funzionare.
Lindsay: Non so che dire.
Melanie: Non devi dire niente.
[Fine del videoclip]
Larry King: L’argomento è “Queer As Folk” e naturalmente anche le lesbiche hanno un ruolo. Proseguiamo con il prossimo dibattito, qui a Los Angeles Scott Lowell interpreta Ted Schmidt. Ted è un uomo gay, remissivo, un contabile con i piedi per terra e tra parentesi, anche lui è etero.
SCOTT LOWELL: Non sono una lesbica.
Larry King: Non è lesbica.
SCOTT LOWELL: Già. (Risatine)
Larry King: A New York c’è Robert Gant, interpreta Ben Bruchner. Ben non recitava nella prima serie, è un professore e si occupa di studi omosessuali, è sieropositivo, e anche lui è etero. (Bobby è gay, ma si dichiarerà solo nell’estate del 2002, cioé qualche mese dopo questa intervista N.d.T.) Due donne etero qui a Los Angeles; Thea Gill, che interpreta Lindsay Patterson, una professoressa universitaria impegnata in una relazione omosessuale e Michelle Clunie che interpreta Melanie Marcus. Melanie è una rigida avvocatessa anch’ella impegnata in questa relazione. Perché hai accettato questa parte Scott?
SCOTT LOWELL: Principalmente perché il personaggio ricordava molto me in certe fasi della mia vita, specialmente quando mi sono trasferito a Los Angeles da Chicago. Le scene nella discoteca gay rappresentate in “Queer as Folk” sono esattamente come è in realtà Los Angeles. Un mondo dove giovinezza, bellezza e ricchezza sono premiate, e se tu non hai queste cose, allora non gli appartieni completamente, più o meno come il mio personaggio. Vai a finire sul fondo della schiera dei falliti.
SCOTT LOWELL: Robert, sai che ci sono certe persone che si lamentano del fatto che gli eterosessuali non dovrebbero del tutto essere ingaggiati. Dovrebbe esserci un cast esclusivamente gay. Come reagisci a questo?
ROBERT GANT: Beh penso che alla fine si discuta su chi ha interpretato meglio il proprio ruolo. La realtà è che sappiamo che Rock Hudson ha recitato ruoli eterosessuali per non so quanti anni. Questo è successo sempre in passato e succederà in futuro. E’ solo… Penso che ora che la situazione è rovesciata la gente sia… non so…
SCOTT LOWELL: Eh già!
Larry King: Un buon punto di vista. Thea, perché hai accettato?
THEA GILL: Ho pensato fosse un ruolo adorabile. Mi sono sentita molto fortunata per aver ricevuto l’offerta di un tale ruolo. Mi piacciono gli aspetti emotivi di Lindsay e la sua relazione con la propria famiglia e le sue qualità tradizionali.
Larry King: E’ stata dura recitare le scene che abbiamo appena visto, fare l’amore con una donna quando suppongo tu preferisca un uomo?
THEA GILL: Ah no, è stata una passeggiata. Ogni volta che lavoro con Michelle è una gioia.
Larry King: Sei innamorata di Michelle?
THEA GILL: Certo che lo sono! [Risate]
MICHELLE CLUNIE: Infatti dopo abbiamo in programma una fuga d’amore!
THEA GILL: Giusto! (Risate)
Larry King: No, è stata dura recitare quello?
THEA GILL: No, per niente. Per niente. È stato molto semplice e molto radicato per me. E ogni volta che lavoro su ogni scena in cui sono con Michelle e chiunque altro nello show…
Larry King: Non hai nessun conflitto?
THEA GILL: Nessuno.
Larry King: Michelle, e tu?
MICHELLE CLUNIE: Conflitti?
Larry King: Sì… tu sei eterosessuale?
MICHELLE CLUNIE: Sì, sì, sì.
Larry King: Qualche difficoltà?
MICHELLE CLUNIE: No. E’ solo una parte del lavoro. E da parte mia vedo l’amore come amore, non penso che… Mi relaziono molto all’amore che Melanie e Lindsay condividono ed è bellissimo. Penso che alla fine è meraviglioso poter fare un ruolo che ha un punto di vista così saldo ed determinato, non lo vedi molto spesso in TV.
Larry King: Come reagisci a tutte le attenzioni che sta ricevendo lo show?
MICHELLE CLUNIE: Penso sia fantastico.
Larry King: Anche quelle negative, anche chi critica?
MICHELLE CLUNIE: Beh, sai veramente non ascolto molto queste voci. Quando la gente è critica, penso che se le ascolti… Come puoi alzarti dal letto e fare qualcosa la mattina? Ho sentito molti più stimoli positivi che voci critiche, non so di cosa tu stia parlando.
Larry King: E’ difficile, Scott, interpretare scene di sesso con un uomo?
SCOTT LOWELL: No. Tuttavia intendo scusarmi con tutte le donne che ho baciato e a cui ho provocato irritazioni cutanee da rasatura. (Risate) Questa è la parte più difficile, suppongo! Dopo c’è bisogno di una buona crema idratante. (Risate)
Larry King: Qual è la parte più difficile, Robert, per te, nell’interpretare una persona omosessuale?
ROBERT GANT: Sai penso che alla fine recitare è recitare. E sai, sono le nostre vite… Il punto è che non ci sono differenze reali, è che noi tendiamo a focalizzare solo in che modo non siamo uguali. E quel che la gente sta notando dello show è che cominciano a vedere le nostre similitudini, cominciano a vedere in che modo siamo uguali, come le persone alla fine amano allo stesso modo, litigano nello stesso modo, fanno sesso in modo simile. E così veramente come attore il mio lavoro è prendere le mie esperienze di vita e mettercele dentro, sai, nelle scene che sto recitando. Sai, c’era… Quando dovevo fare una scena d’amore con...o una scena romantica, con Leah Thompson o Lisa Kudrow, baciandole, non è una cosa diversa dal baciare Hal. Non sono innamorato di nessuna di queste persone. Guardo dentro me stesso e cerco quei momenti in cui ricordo di essere stato innamorato e porto quelli in scena.
Larry King: Thea, la prima volta che hai dovuto baciare una donna, è stato difficile? Supponendo che sia qualcosa che tu non hai mai fatto.
THEA GILL: No, è la stessa cosa che stava dicendo Bobby. È un altro essere umano. È un altro…
Larry King: In che modo è diveso?
THEA GILL: È più morbido e delicato. (Risate)
Larry King: Oklahoma City. Pronto?
Ragazza al telefono: Sì. Mia madre e io siamo fan dello show. Ci stavamo chiedendo una cosa su gli attori etero, comprendono meglio le persone gay ora che le hanno interpretate?
Larry King: Buona domanda. Hai cambiato il tuo modo di pensare, Scott?
SCOTT LOWELL: No, ho sempre apprezzato le persone gay. Ne conosco molte, ne ho alcune in famiglia. Sono persone proprio come ognuno di noi. Come è stato detto poco fa, l’unica cosa che “Queer as Folk” mi ha insegnato è quanto tutti noi siamo simili e che tutte quelle chiacchiere e i nonsensi che la gente fa sopra le differenze sono assurde. Siamo tutti esseri umani.
Larry King: Bob, sono cambiati i tuoi sentimenti verso gli omosessuali?
ROBERT GANT: Sono veramente orgoglioso di far parte di tutto questo… E’ rivoluzionario. C’era un tempo in cui c’era uno show che per la prima volta era sulle persone di colore ed era polemico e faceva parlare la gente e discuteva. E questo show sta facendo esattamente lo stesso. E’ storico e sono felicissimo di farne parte e guardare il mondo che cambia. La gente non realizza che questo sta aprendo le menti e i cuori e le anime e sai, dopo l’11 Settembre, penso che stiamo tutti dando uno sguardo verso l’amore e la vita.
Larry King: Ha avuto effetto su di te, Thea?
MICHELLE CLUNIE: Michelle?
Larry King: Michelle, scusa.
MICHELLE CLUNIE: Farne parte? Sì assolutamente. Penso che le emozioni che Melanie prova come personaggio e essere cacciata dalla stanza dell’ospedale, e non poter stare con il mio bambino e la donna che amo e provare tutto questo come attrice, mi rende ancora più compassionevole là dove la compassione c’era già. È molto più profondo.
Larry King: Da a tutti noi una maggiore comprensione sui ruoli che recitate e vi ringrazio molto. Incontreremo i produttori esecutivi e un critico di questo programma straordinario. State vedendo il Larry King Live. Non andate via.
[Videoclip "Queer as Folk”, Serie 1, Episodio 1]
Brian: Oh mio Dio.
Lindsay: Di ciao a tuo figlio.
Michael: Dai, avanti.
Brian: Quand’è cominciato?
Melanie: Intorno alle 7.00.
Lindsay: Sei ore dopo, lui era qua.
Brian: Oh, avrei voluto esserci. Quante spesso mi capita di vedere una
passera?
Lindsay: È proprio come te.
Brian: Suppongo debba essere mio allora.
[Fine del videoclip]
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Larry King: Ci hanno raggiunto qui a Los Angeles Ron Cowan e Daniel Lipman. Sono i produttori esecutivi di “Queer as Folk”. Sono i creatori, i produttori esecutivi e gli scrittori delle serie vincitrici dell’Emmy. Hanno meritato un Emmy per la sceneggiatura del film TV, “An Early Frost”. Hanno anche vinto un Peabody Award. Questi signori sono entrambi gay e sono stati anche compagni di lavoro per più di 30 anni. A New York, c’è Robert Peters. Robert è il presidente della “Morality in Media”, un’organizzazione nazionale multi fede no-profit che lavora, così dice, tramite strumenti costituzionali per frenare traffici e oscenità e mantenere degli standard di decenza nel flusso principale dei media. Prima di ascoltare i commenti di Robert, come è stato concepito questo show, Ron?
RON COWEN: E’ basato su una serie inglese dallo stesso nome “Queer as Folk” che abbiamo visto. La Showtime ci ha chiamato e ci ha chiesto se eravamo interessati a realizzarla. Noi abbiamo detto: “Oh assolutamente, sarebbe una sfida fantastica, qualcosa di eccitante.”
Larry King: Daniel, in Inghilterra hanno fatto allo stesso modo, un cast di persone un po’ etero e un po’ gay?
DANIEL LIPMAN: Intendi in termini di attori?
Larry King: Sì.
DANIEL LIPMAN: Sì… Penso che tutti quelli nello show, i ruoli principali fossero etero.
Larry King: Etero. La sceneggiatura tratta sempre di storie d’amore simili? Lesbiche, etc.?
DANIEL LIPMAN: Veramente il nostro show è più di uno show d’insieme. Questo è ciò che è diventato, quello che il network ha voluto che fosse. In realtà abbiamo usato il modello del primo episodio della serie Inglese o così perché era molto molto creativo nei termini della relazione fra Brian e Justin. Dopo questo l’abbiamo fatto andare nella nostra direzione.
Larry King: Da dove viene il titolo?
RON COWEN: A quanto ho capito viene da un’espressione Gallese…
DANIEL LIPMAN: Dello Yorkshire…
RON COWEN: Un’espressione dello Yorkshire. In realtà significa che non c’è niente di tanto strano quanto la gente. Non c’è niente di tanto “Queer as Folk”.
Larry King: Sai, certamente state esplorando nuove frontiere.
RON COWEN: Sì.
Larry King: Qualche timore?
DANIEL LIPMAN: No, non penso. Abbiamo scritto, l’hai detto, “Early Frost” che a suo tempo è stato completamente all’avanguardia. Per noi, penso sia stato questo, non per il progetto, ma per quest’arco della nostra carriera di scrittori di personaggi gay. E per come va il mondo, per andare da qualcosa come “Early Frost” dove possono esserci personaggi che appena si toccano a qualcosa come “Queer As Folk” è semplicemente stupefacente.
Larry King: Va bene. Robert Peterson a New York, qual è il problema? Stanno mostrando un lato della vita, lo stanno rappresentando realisticamente, è così va la vita.
ROBERT PETERS: Beh veramente non pretendo di essere un grande esperto di questo programma. Mi è stato chiesto di guardare i primi tre episodi di “Queer as Folk” in realtà, prima che venisse mandato in onda, in modo da commentarli per un’intervista televisiva. Li ho guardati e posso riassumere le mie preoccupazioni con… Per fare le cose semplici, tre “P”. E la prima P è una parola di vecchio stampo. E’ pederastia. E penso che qualcuno di voi spettatori potrebbe sapere che questo è un termine altamente errato per indicare l’amore tra uomo\ragazzo. E’ spesso usato, penso, in riferimento alla pratica che era largamente diffusa a Roma e nell’antica Grecia, che iniziava giovani ragazzi attraenti alla virilità attraverso rapporti sessuali con uomini più vecchi. E quel che mia ha veramente scioccato nel guardare quei tre episodi non è solo che relazione d’amore uomo\ragazzo veniva mostrata in maniera molto esplicita, ma che era la colonna portante. La mia seconda P è la promiscuità e non so quante persone lo capiscano, ma c’è ancora l’epidemia dell’AIDS negli Stati Uniti d’America che interessa molti uomini gay. E così sono altre epidemie di altre malattie a trasmissione sessuale che interessano gli omosessuali. Ora, non voglio assolutamente dire che questo programma sta promuovendo la promiscuità, e penso che di fatto sia così, ma chiaramente si astiene dai giudizi. Questo viene mostrato come un modo in cui stanno le cose, viene mostrato in modo molto erotico, molto eccitante. Cioè, sia che sia il promuovere o solo sguazzare in qualcosa, c’è comunque. E c’è stato uno studio…
Larry King: Va bene, Robert, fermati un secondo. Prima che tu arrivi alla terza P, voglio prendere una pausa e tornare, e allora dirai qual era la terza ragione, e poi Ron e Daniel replicheranno. State vedendo il Larry King Live. Torniamo subito.
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Brian: Comunque non farti l’idea che siamo una coppia sposata, perché non lo siamo. Non siamo come etero del cazzo. Non siamo come i tuoi genitori. E non siamo una coppia di lesbiche che camminano lungo la navata per assomigliare a Vera Wangs. Siamo froci e se stiamo assieme è perché lo vogliamo, non perché c’è un lucchetto sulle nostre porte.
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Larry King: A proposito “Queer as Folk” va in onda alle 22.00 di Domenica sera su Showtime e le repliche sono Martedì notte alle 23.00. Va bene, Robert Peters, presidente della “Morality in Media”, qual è la terza “P”?
ROBERT PETERS: Bene, la terza P è pornografia. E la pornografia è nel programma in due modi. Nel primo caso, un personaggio protagonista, un personaggio principale, ha questo nel suo stile di vita, anche ora, non sto dicendo che il programma, in sé, promuove la pornografia, ma come ogni altra cosa, è rappresentata in modo che non ci sia alcun giudizio. E sicuramente le scene di sesso sono, penso, leggendo alcune definizioni di pornografia, pornografiche e ho due articoli che sono stati scritti da uomini gay dichiarati, uno pubblicato sul “New York Times”, l’altro sul “The Villane Voice” dove questi autori usano il termine “porno” nella descrizione di come viene rappresentato il sesso. Posso citare qualche critico di televisioni principali che ha detto questo in programmi TV di grande importanza: “Questo è il sesso più esplicito e prolungato che sia mai stato trasmesso in televisione, etero o gay.” E io sono un oppositore della pornografia, mi affretto ad aggiungere, che sia gay o etero. Non vedo alcuna differenza su questo.
Larry King: Ok, Robert. I suoi punti, Ron, le tre “P” sono ciò a cui ti appellavi come elementi base, e questo ho capito… Non ho capito, lui pensa che stai portando questo oltre il limite. La tua risposta?
RON COWEN: Beh, prima di tutto, siamo sulla Showtime. E la Showtime tiene fede alla sua promessa di non avere “Nessun Limite”. Penso che siano stati…
Larry King: Questo non significa che non possa criticare.
RON COWEN: Oh, no, certamente. Ognuno ha diritto alla propria opinione. Si fa per dire. Lo show è assolutamente discutibile, ma penso che stiamo rappresentando le persone gay come persone che fanno sesso, per la prima volta in televisione. Pochissime persone nella vita hanno visto questo e penso sia molto importante mostrare le persone gay che hanno una vita sessuale. Fino ad ora, sono stati rappresentati come clown e eunuchi.
Larry King: E a proposito della questione che ha sollevato che si astiene dai giudizi?
DANIEL LIPMAN: Beh, voglio dire che speravo che un paio di queste potessero essere provocanti e innovative. Ma per quanto riguarda il non giudicare, ha ragione. Noi non giudichiamo i nostri personaggi. Sai, è un’iniziativa creativa e essere creativi, non significa avere un punto di vista politicamente corretto. Non significa che c’è un’intenzione di nuocere o ferire. È solo che il nostro lavoro è dire la verità sul mondo di questi…
Larry King: Che cosa vuole, Robert? Vuole che lo show non venga trasmesso o che qualcuno arrivi e dica svariate volte nello show: “Quello che state facendo è sbagliato!”? Cioè, qual è il suo obiettivo?
ROBERT PETERS: Beh, mi è stato chiesto di criticare il programma o di commentarlo, suppongo come è successo molte volte durante gli anni scorsi, e io l’ho fatto. Non ci ho sprecato alcuna notte su questo programma, sono grato a questo punto che sia sulla Showtime, perché significa che la maggior parte del pubblico è di adulti consenzienti. Certamente su una rete televisiva, c’è gente che dice che qualsiasi cosa vada sulla Showtime e sull’HBO dovrebbe essere trasmessa dopo le 22.00. E in più aggiungo anche questo, secondo la mia personale prospettiva di moralità, a parte la cose dell’amore uomo\ragazzo, che è evidenziata in “Queer as Folk”, non vedo moralmente molta differenza tra “Queer as Folk” che è sulla Showtime, e “ Sex and the city” sulla HBO. Se devono andare in televisione, questo è il posto per loro. L’America sarebbe un posto migliore senza né l’uno né l’altro? Secondo la mia opinione, sì. Non sto per avviare un movimento che provi a farne cessare la messa in onda e non l’ho fatto.
Larry King: Ho capito. Stai esponendo la tua critica.
ROBERT PETERS: Grazie.
Larry King: Ron, che dici sulla critica dell’uomo\ragazzo?
RON COWEN: Beh, in tutta onestà, non vedo solo ragioni…
Larry King: Ci sono ragazzi giovani nelle scene che abbiamo visto.
RON COWEN: Quando abbiamo iniziato lo show, Justin aveva circa 17 anni e mezzo, andava per i 18. E’ uno studente dell’ultimo anno delle scuole superiori. Penso che tutti noi sappiamo che molti studenti dell’ultimo anno sono sessualmente attivi. Realisticamente, molti gay fanno sesso per la prima volta con un uomo più vecchio. Succede. Il nostro lavoro di rappresentazione… È di rappresentare questo mondo realisticamente. Non stiamo giudicando qui, ma sono cose che accadono. E’ succede anche per approvazione reciproca. Ora, quando un ragazzo compie 18 anni, può sposarsi, può votare, può arruolarsi, può morire per il suo paese. Penso che certamente possa anche fare sesso con chiunque voglia, purché questa persona voglia fare sesso con lui, questo è un consenso reciproco ed è fatto in modo sicuro ed è esattamente ciò che noi abbiamo mostrato in “Queer as Folk”.
Larry King: Robert?
ROBERT PETERS: Quando ho visto questi primi tre episodi, scrivevo giù quello che osservavo e questa è molto veloce, ma è una delle scene di sesso che coinvolgono l’uomo e il ragazzo. Un uomo entra in doccia con il ragazzo, l’uomo lo sodomizza sotto la doccia. L’uomo dice ad un altro suo amico, che devono portare il bimbo a scuola. Portano il ragazzo alla scuola superiore. Il ragazzo vuole vedere l’uomo ancora. Dice: “Ho appena visto il volto di Dio.” Il ragazzo a scuola guarda i giocatori di football sotto la doccia. Il ragazzo dice alla sua amica che è orgoglioso e felice di aver fatto sesso con un uomo e che lo ama. Ora, più in là nel programma, questo amante di uomini\ragazzi era nel bagno e arriva un altro uomo che ha… Che è sposato e con due figli, e parte della realtà che viene rappresenta in questo episodio, i due uomini, e l’amante di uomini\ragazzi e la persona sposata con due figli, è che fanno sesso nella cabina della doccia. Ora questa è indubbiamente una cosa reale, ma è veramente il tipo di intrattenimento che eleva gli Americani e gli adolescenti che, come ha detto uno degli ospiti di prima, guardano questo programma?
Larry King: Abbiamo solo 20 secondi. Ha ragione? Ha effetto sulla gente?
DANIEL LIPMAN: Sì. Non è un film sulla formazione militare. Non è concepito per mandare messaggi politicamente corretti.
Larry King: Discuteremo di più su questo. Ho promesso che abbiamo appena sfiorato la superficie. Ron Cowen e Daniel Lipman, i produttori esecutivi e Robert Peters, il presidente di “Morality in Media”. L’argomento di domani sera subito dopo questo.
Potete scaricare il filmato qui: LARRY KING LIVE