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randy-harrison.it
Ora, in un altro ruolo da vittima

Venerd́, 9 luglio 2010

Di: Jeffrey Borak
Fonte: berkshireeagle
Tradotta da: Robin
Redatta da: Marcy
STOCKBRIDGE – L’estate nel Berkshire non è periodo di campeggio per l’attore Randy Harrison.

Questa è la sesta estate di Harrison all’ottantaduenne Berkshire Theatre Festival. In quest’arco di tempo è stato spinto al suicidio da un’autoritaria caposala di un istituto mentale statale; ha sofferto le conseguenze mortali della sifilide; condotto una vita dissoluta, esasperante nei panni di un enfant terrible genio della musica; è stato un giovane torturato che acceca sei cavalli in una stalla; ha interpretato uno sventurato che è periodicamente frustato e per tutto il tempo legato all’estremità di una lunga, lunga corda.

Quest’estate sarà un cadente vecchio senza gambe stipato in un cassonetto. Interpreterà Nagg per la Nell di Tanya Dougherty in “Endgame” di Samuel Beckett, che apre all’Unicorn Theatre del BTF sabato sera alle 8 dopo una settimana di prime.

Inoltre nel cast della produzione del regista Eric Hill della tetra commedia di Beckett figurano David Chandler e Mark Corkins come protagonisti principali – il cieco Hamm inchiodato ad sedia a rotelle, e suo figlio, Clov, che accudisce il padre servilmente e minaccia di andarsene.

Endgame” è una lunga commedia in un solo atto che Beckett scrisse in francese e poi tradusse in inglese. La prima nella sua versione francese originale, “Fin de partie”, andò in scena il 3 aprile 1957, al Royal Court Theatre di Londra. La prima performance in lingua inglese avvenne il 28 gennaio 1958 allo Cherry Lane Theatre nel Greenwich Village di New York.

Mi piace la sfida che quest’opera presenta”, Hill ha detto in una breve intervista telefonica dalla sua casa a Richmond.

Hill afferma di essere particolarmente attratto dalla lingua di Beckett e dalle realtà mutevoli della commedia.

Questa è per Harrison la seconda esperienza con Beckett al BTF. Ha recitato nella parte dell’ironicamente chiamato Lucky (“fortunato”, ndt) nella rappresentazione di Anders Cato di “Waiting for Godot” due estati fa, sempre allo Unicorn.

Amo Beckett. E’ così divertente, acuto. La sua lingua mi coinvolge emozionalmente”, Harrison ha detto durante un’intervista prima delle prove al Lavan Center del BTF. E’ stato raggiunto dalla Dougherty, una specializzanda al secondo anno nel programma di recitazione presso la Brandeis University, dove Hill insegna.

Non ho mai lavorato a nulla come questo prima d’ora”, Dougherty afferma. “Beckett fa al pubblico domande difficili e non offre risposte. I suoi personaggi affrontano grandi questioni della vita.

In “Endgame”, le problematiche sono tanto grandi quanto possono arrivare ad esserlo – vita e morte.

La Dougherty dichiara di essere stata aiutata dai ritmi della lingua di Beckett.

Harrison è d’accordo.

Il ritmo è il solo modo con cui ho potuto memorizzare il discorso di Lucky”, Harrison ha detto, riferendosi all’intromissione vocale di Lucky, normalmente taciturno, in “Waiting for Godot”, un monumentale, estenuante monologo costruito su quelle che suonano come sillabe prive di significato.

Beckettti dà così tanto, anche se non necessariamente quello di cui hai bisogno.

Mentre c’è una dinamica spesso nervosa nella relazione tra Hamm e Clov, che occupano il fulcro della commedia, il rapporto tra Nagg e Bell è molto diverso.

C’è un’intera storia di amore di gioventù che teniamo per noi”, Harrison ha asserito. “(Nagg) è freddo, è affamato, è arrapato. I due si allungano per toccarsi l’un l’altro.

Dipendono l’uno dall’altro”, la Dougherty ha aggiunto. “Se uno non avesse l’altra, morirebbero. Se l’altro non fosse lì, morirebbero. L’altro è lì per dare fiducia, per riservare attenzioni, per amare.

Harrison e Dougherty affermano che Hill è stato una guida più che affidabile attraverso i canali spesso impenetrabili della commedia di Beckett.

E’ così articolato sull’opera e su Beckett”, ha detto Harrison. “E’ così chiaro che ti rende ansioso di lavorare (sulla commedia).

Ci incoraggia tutti a recitare ma all’interno di parametri”, afferma la Dougherty. “In particolare ti spinge a pensare alla parte fisica, al tuo corpo.

Beckett può essere davvero pesante se non stai attento”, ha dichiarato Hill. “Quindi, voglio che (i miei attori) recitino, che si divertano.

Voglio che gli attori ci arrivino da soli. Io sono lì per tenerli in carreggiata.

Leggi di queste situazioni” – Harrison ha affermato su “Endgame” e i dilemmi dei suoi quattro personaggi. “Le vedi dall’esterno e hanno perfettamente senso. Non puoi immaginare come sia, però, esserci dentro.

Non è niente con cui tu abbia mai avuto a che fare prima nella tua carriera d’attore.

Se andate a vederlo…

Cosa:Endgame” di Samuel Beckett
Chi: Berkshire Theatre Festival
Quando: Da stasera fino al 24 luglio
Dove: Unicorn Theatre, Route 7, Stockbridge
Biglietti: $44-$15
Come: (413) 298-5576; www.berkshiretheatre.org; al botteghino del palco principale.