immagine sx
randy-harrison.it
Splendor in the glass - Randy Harrison's Tennessee Waltz

Gennaio 2007

Di: Townsend
Fonte: LAVANDER MAGAZINE
Tradotta da: Sonia
Redatta da: Marcy
Nel 1944 il maestro drammaturgo gay Tennessee Williams scosse il teatro e la società Americana con The Glass Menagerie. La sua poetica, ancora conturbantemente candida, visione dei Wingfields, una famiglia abbandonata

da loro padre e dal marito, ora si classifica come uno dei sublimi successi del 20esimo secolo del drama americano.

The Glass Menagerie è particolarmente pertinente nel 2007, data la consapevolezza del pubblico Americano sui genitori singoli che combattono i tempi economici instabili. Inoltre in modo sublime, questo classico, che è ispirato dalle personali esperienze di Williams, codifica la lotta del drammaturgo con il suo orientamento sessuale.

L’adattamento del Guthrie Theater corrisponde alle attuali tendenze di revival, tanto quanto la star di Queer As Folk Randy Harrison al protagonista Tom.
Infatti, data la sensibilità da lui rivelata nella pietra miliare delle serie Tv, la parte di Harrison sembra niente meno che ideale. Se lo spirito di Williams è laggiù che sta sbirciando su di noi, deve essere estatico che Harrison essenzialmente interpreta lui.

Ho parlato recentemente con Harrison di Williams, del suo ruolo, del direttore Joe Dowling e di Queer As Folk.


Q: Io penso di Tom Wingfiled come ad un delegato dello stesso Tennessee Williams, sento che molta della sua irrequietezza e della sua agitazione deve avere a che fare con l’essere gay. Ovviamente, Williams non ha potuto scrivere apertamente di quello negli anni 40.

RH: Io non penso che quello sia l’aspetto più grande, ma penso sia enorme. Io penso che la frustrazione che egli prova nella casa ha a che fare con il suo essere artista più di ogni altra cosa e la sua consapevolezza che sarà impossibile per lui seguire quel sogno stando con la sua famiglia. Penso che la omossessualità di Tom è una parte di essa ma dipende totalmente dall’interpretazione dell’attore, perché non è implicito. Non è attualmente nel testo. E’ sicuramente una parte di quello che lui passa. Certamente, c’è molto di ciò che è taciuto su di lui, e tra lui e la sua famiglia.


Q: Che cosa hai fatto per trovare la parte e la tua interpretazione del personaggio?

RH: Sto leggendo le memorie di Williams. Ho letto alcune biografie e quasi tutte le sue rappresentazioni. A questo punto penso di aver fatto il pieno di informazioni biografiche, e ho bisogno di tornare a recitare.


Q: C’è molto di lui nella parte?

RH: una quantità enorme

Q: Certamente è valido per te esaminare la sua vita e il suo lavoro. Che cosa stai scoprendo su Williams. Ho letto le memorie. Era piuttosto selvaggio.

RH: Lo era. Le memorie sorprendono proprio perché hanno luogo molto più tardi di quando scrisse la parte. Il carattere è enormemente basato su di lui ma in definitiva è un romanzo, e bisogna essere responsabili al copione della parte, non a qualunque informazione biografica. Ma sono stupito di come sono oneste le memorie. Ho avuto la sensazione che più tardi nella sua vita questo sarebbe stato un problema. Ma sono così astute. So che c’erano delle esagerazioni e cose che sono state trascurate ma sono oneste. Puoi veramente capire perché i suoi caratteri e i suoi ruoli sono così indelebili dal modo in cui scrive le sue memorie. Dovete ricordare a voi stessi del periodo in cui le ha scritte - 1972.


Q: Erano cutting-edge. Ed essi contengono tutto quel materiale straziante su sua madre, Sig.ra Edwina, e sua sorella Rose. Strappalacrime.

RH: Devastante


Q: Sembra esserci molto che affiora in Amanda, la mamma di Tom, che troviamo nella Sig.ra Edwina e molto in Laura che troviamo in Rose.

RH: Una quantità enorme, ma di più su Amanda


Q: Molti attrici ti diranno che Williams ha scritto alcuni dei migliori personaggi femminili di tutto il drama. E tu hai recitato in una delle più groundbreaking serie nella storia della televisione. Il tuo personaggio Justin è molto paziente, educato, solidale, ed è molto dolce. Ho visto recentemente l’episodio in cui interpretavi la parte del vincitore del concorso di bellezza King of Babylon.

RH: otto anni fa!


Q: Quella è una delle grandi ragioni per cui sarà così interessante per i tuoi fans vederti interpretare Tom. E’ un personaggio irrequieto, un reale contrasto.

RH: Sembra molto, molto diverso


Q: Hai fatto molto teatro musicale.

RH: non ho fatto molti musical al momento. Ho cantato al college perché era un modo più facile per ottenere la carta di equità e ho cominciato a lavorare in modo professionale. Ci sono molte più opportunità, circa tre anni fa ho fatto Wicked e da allora ho fatto solo del teatro - Amadeus e Equus.


Q: Hai impersonato ruoli di punta in quei due pezzi molto esigenti. E questo è un ruolo anche molto esigente, uno dei ruoli “the plum” per gli uomini nel drama Americano. Molti lo chiamerebbero il ruolo “the plum” per un attore americano giovane.

A questo proposito, molte persone nella comunità gay locale, sono molto felici che il teatro Guthrie rappresenti Tennessee Williams più regolarmente da quando Joe Dowling è diventato Direttore Artistico.

Prima del suo arrivo, Anton Chekhov e gli altri grandi drammaturghi erano enfatizzati. Niente di sbagliato in questo, naturalmente, ma l'interesse di Dowling per Arthur Miller e Tennessee Williams è stato meraviglioso.

Miller era etero, ma la sua conoscenza sociale non era seconda a nessuno e per questo è automaticamente adorato dalla maggior parte dei gay frequentatori di teatro. E la sensibilità inequivocabilmente strana di Williams ci dà una finestra in come quella sensibilità doveva essere espressa nei decenni prima di Stonewall.

Dowling ha questa comprensione istintiva del mondo americano della metà 20esimo seclo che questi due giganti racchiudono. La sua produzione di Death of a Salesman tornata da qualche anno aveva proprio incantato. Egli ha catturato quella danza tra realtà sabbiosa e memoria delicata. E The Glass Menagerie balla quella danza.

RH: Egli è fenomenale e capisce realmente famiglia. E forse questa è la ragione per cui si pensa che abbia fatto un lavoro così buono con classici americani, perché tanti sono sulla famiglia. Egli è molto astuto sulle dinamiche della famiglia.
La maggior parte di questi ruoli è su questo dai-e-prendi, questo tira e molla all'interno delle famiglie. Lui è stato straordinario per il fatto di entrare con noi. Egli ha un tale occhio acuto e una tale comprensione di chi vince o chi perde in questi tira e molla.
Quel genere di cose fa realmente esplodere le persone quando c’è un ambiente che è come una pentola a pressione, essendo una piccola casa con una famiglia – è la loro Death of Salesman di cui parliamo.


Q: C'è qualcosa di cui Williams parla a proposito del dolore della famiglia in Memories che attraversa anche The Glass Menagerie.

I personaggi, Tom e Laura, fratello e sorella, vivono nel loro appartamento in affitto a St. Louis dopo aver vissuto in un ambiente molto più accettabile, silvestre e cortese giù nel Sud.


St. Louis è una realtà dura e orribile per loro. Williams dice nelle sue biografie che sentiva che quando la propria famiglia arrivò a St. Louis, fu traumatico per entrambi. Si sono trovati banditi, giudicati negativamente e snobbati da quelli nella loro comunità e nel loro quartiere.

Non hanno avuto la stessa rudezza e una voce ritmica più sgradevole delle altre che gli altri intorno a loro hanno avuto. Ed erano guardati con disprezzo perché non avevano molto denaro.

RH: Oh, sì. Il modo in cui la famiglia è isolata dal resto della comunità a St. Louis. Nella rappresentazione, non è indicato se essi sono nati nel sud e si sono spostati o se ci sono stai per tutto il tempo e solo la madre era di là. Ma noi effettivamente abbiamo scelto di fare lo stesso viaggio che Tennessee Williams ha fatto quando ha lasciato il Mississippi.


Q: Penso che quello sia il modo giusto per andare con essa.

RH: Giusto. La famiglia è isolata dal resto della comunità perché è sia meridionale che povera. Ma è la Depressione e c'è questo senso americano di tutti e tutto che è forzato in questa situazione disperata. Arriva attraverso i suoi monologhi.
E penso che essi siano più isolati perché sono del Sud. La madre viene da una realtà completamente diversa da quella che stanno vivendo proprio in quel momento. Penso che sia una cosa enorme che fa un Tom completamente insoddisfatto, essendo parte dell’altro mondo e tornando a questo mondo.
E dato che egli cresce, realizza sempre di più il mondo che la sua famiglia ha eretto, sua madre specialmente ma anche Laura, e dove deve vivere forzato, è una illusione. E deve separarsi da quello per impegnarsi con la realtà e diventare un adulto e un artista.


Q: Grande punto. La madre, Amanda, goes on about her gentlem callers, e ha questa forma di romanticismo Antebellum South che va in tilt.

RH: Giusto. E è la depressione. Non avviene più.


Q: Quella è un’altra cosa che penso fa la rappresentazione più rilevante ora che, diciamo, solo un decennio fa. Ha una nuova pertinenza ora perché vediamo una divisione più severa fra ricco e povero nella società Americana. Stiamo trovando sempre prove relative alla scomparsa del ceto medio.

Sebbene quella divisione è sicuramente lentamente salita dagli anni ‘80, le persone sono adesso più consapevoli di essa. Sembra che là ci sia meno speranza per il futuro e adesso c’è una disperazione appena sotto la superficie. Amanda viene da un tempo quando non c'era alcuna rete di sicurezza fondi del governo e ora sono state tagliate molte delle nostre reti di sicurezza.
Nell'apogeo di Amanda, avete dovuto avere risorse finanziarie quando eravate vecchi o un marito finanziariamente solvente che vi lascerebbe abbastanza per vivere quando morirà.

Lei parla di casi pietosi di donne disperate che lei ha visto nel Sud – lei è perseguitata da quello.

RH: “Birdlike women.” Quello è giusto.


Q: Bene non posso aspettare di vederti in questo. Sei perfetto per questo ruolo. Ora, devo chiederti qualcosa su Queer As Folk. Quando ci hai lavorato l’ultima volta?

RH: Sono passati due anni e mezzo


Q: Ha realmente descritto i personaggi gay nei loro rapporti in un modo brutalmente onesto e divertente. Ha mostrato che potete mantenere la vostra anima anche in un mondo inzuppato di sesso.

RH: Lo sai, non è un mondo di cui ho mai fatto parte, quindi non sono in una condizione di sapere se era preciso o no.


Q: Penso che sia uno show brillante. Costringe le persone gay a guardare se stessi.

RH: E’ sicuramente ghiaioso


Q: Ti manca farlo?

RH: No. Era un lavoro fantastico. L’ho fatto per cinque anni. Molto tempo, era una grossa opportunità per me. Ho imparato tanto lavorandoci ma ero pronto a passare ad altro quando è finito